(Co)omologia delle dialgebre
Introduzione
\`E noto che a partire da un'algebra associativa si pu\`o definire un'algebra
di Lie ponendo $[a,b]:= a b - b a$.
Questa corrispondenza \`e funtoriale, e definisce una trasformazione canonica
dalla categoria delle algebre associative a quella delle algebre di Lie.
L'importanza di questa trasformazione \`e sottolineata dai teoremi che
calcolano l'omologia dell'algebra di Lie delle matrici.
Il teorema di Loday, Quillen e Tsygan afferma che per ogni algebra associativa
unitaria $A$ esiste un isomorfismo di algebre di Hopf graduate~\cite{L-Q},
\cite{T}
$$
H^{Lie}_{*}(\gl(A)) \cong \Wdg(HC_{*-1}(A)) ,
$$
dove $\gl(A)$ \`e l'algebra di Lie delle matrici a coefficienti in $A$.
Allo stesso modo, se $A$ possiede una involuzione, Loday e Procesi hanno
dimostrato che la parte primitiva dell'omologia di Lie delle matrici
ortogonali o simplettiche a coefficienti in $A$ \`e data dall'omologia
diedrale $HD_{*-1}(A)$~\cite{L-Pr}.
Nel 1989, J.-L.~Loday ha scoperto una versione non commutativa dell'omologia
di Lie. L'osservazione chiave \`e che il differenziale di Chevalley-Eilenberg
sulle potenze esterne $\Wdg^{n} \gg$ di un'algebra di Lie $\gg$ pu\`o essere
sollevato alle potenze tensoriali $\gg^{\ot n}$, dando origine cos\`\i ad un
nuovo complesso.
L'omologia di questo complesso si chiama omologia di Leibniz, e viene indicata
con $HL_{*}$.
In effetti, questo complesso ha senso su una classe pi\'u ampia di algebre:
le {\em algebre di Leibniz\/}. Il loro commutatore soddisfa la relazione
di Leibniz
\vspace{.2cm}
\noindent
$ (L) \hspace{.5cm} [x,[y,z]] = [[x,y],z] - [[x,z],y] $
\vspace{.2cm}
\noindent
ma non \`e necessariamente antisimmetrico. Le algebre di Leibniz con
commutatore antisimmetrico sono di fatto algebre di Lie.
Nel 1994, J.-L. Loday ha poi scoperto una versione `associativa' delle algebre
di Leibniz, che ha chiamato {\em dialgebre\/}~\cite{L5}.
Per definizione, una dialgebra $D$ \`e munita di due operazioni, chiamate
prodotto sinistro e destro e indicate rispettivamente coi simboli $\lp$ e
$\rp$, che soddisfano i cinque assiomi
\vspace{.2cm}
\noindent $
(D) \hspace{.3cm}
\left\{
\ba{l}
a \lp (b \lp c) = (a \lp b) \lp c = a \lp (b \rp c) \\
(a \rp b) \lp c = a \rp (b \lp c) \\
(a \lp b) \rp c = a \rp (b \rp c) = (a \rp b) \rp c ,
\ea
\right.
$ \vspace{.2cm}
\noindent
Queste identit\`a sono variazioni della legge associativa, e mostrano
chiaramente che le dialgebre per cui i prodotti sinistro e destro coincidono
sono algebre associative.
\`E facile, poi, verificare che ponendo
$$
[a,b]:= a \lp b - b \rp a
$$
si definisce un commutatore di Leibniz su $D$, che non \`e antisimmetrico,
in generale, a meno che i prodotti sinistro e destro non coincidano.
Dunque l'introduzione delle dialgebre porta ad un diagramma commutativo di
categorie e funtori
$$
\ba{ccc}
\Dig & \stackrel{-}{\lra} & \Leib \\
\cup & & \cup \\
\Alg & \stackrel{-}{\lra} & \Lie .
\ea
$$
La questione principale, su cui si sviluppa la presente tesi, consiste nel
generalizzare il teorema di Loday-Quillen-Tsygan al contesto non commutativo.
Il calcolo dell'omologia di Leibniz delle matrici $HL_{*}(\gl(D))$, a
coefficienti in una dialgebra $D$, ci ha portato ad introdurre l'{\em omologia
simmetrica\/}, indicata con $HHS_{*}$, e a dimostrare uno dei nostri teoremi
principali:
$$
HL_{*}(\gl(D)) \cong T(HHS_{*-1}(D)) .
$$
Si dimostra che l'omologia simmetrica di un'algebra associativa unitaria $A$
\`e isomorfa alla sua omologia di Hochschild, e quindi, come caso particolare,
ritroviamo il teorema gi\`a dimostrato da Cuvier e Loday~\cite{C}, \cite{Lo},
$$
HL_{*}(\gl(A)) \cong T(HH_{*-1}(A)) .
$$
Nel contesto non commutativo, l'omologia simmetrica delle dialgebre ricopre
il ruolo dell'omologia ciclica per le algebre associative.
Dato che l'omologia ciclica \`e strettamente correlata all'omologia di
Hochschild, per mezzo della lunga sequenza esatta di A. Connes
$$
\cdots \lra HH_{n}(A) \lra HC_{n}(A) \lra HC_{n-2}(A) \lra \cdots ,
$$
\`e naturale cercare la relazione fra l'omologia simmetrica delle dialgebre
e la loro omologia `naturale'.
In~\cite{L5}, Loday ha introdotto l'omologia a coefficienti costanti per le
dialgebre, dimostrando che \`e l'omologia naturale prevista dalla teoria
delle operad algebriche secondo Ginzburg e Kapranov~\cite{G-K}.
L'ha indicata con $HY_{*}$, dal momento che il modulo delle $n$-catene
utilizza l'insieme $Y_{n}$ degli {\em alberi binari planari\/}.
\`E evidente la necessit\`a di introdurre una consistente teoria di omologia
a coefficienti non costanti per le dialgebre.
Il procedimento \`e classico.
Il primo passo consiste nell'estendere il complesso `bar' di catene trovato
da Loday ad un complesso di cocatene definito in modo che il secondo gruppo
di coomologia classifichi le estensioni abeliane delle dialgebre,
$$
HY^{2}(D,M) \cong \Ext(D,M) ,
$$
dove $M$ \`e un bimodulo qualsiasi sulla dialgebra $D$.
Poi, per dualit\`a, si definisce il complesso di catene di una dialgebra e
la relativa omologia $HY_{*}(D,N)$ a coefficienti nel bimodulo non banale $N$.
La sostanziale differenza con l'analogo procedimento per le algebre
associative \`e che per le dialgebre le categorie di `buoni' moduli di
coefficienti per le teorie di coomologia e omologia {\em non\/} sono
equivalenti (per le algebre, entrambe queste categorie coincidono con quella
dei bimoduli).
Vengono definite nei capitoli~\ref{tesirep}, \ref{tesicor} e chiamate
rispettivamente {\em rappresentazioni\/} e {\em corappresentazioni\/}.
Nel capitolo~\ref{tesienv} introduciamo il pi\`u importante ingrediente
della procedura di dualizzazione:
l'{\em algebra inviluppo universale\/} $E(D)$ di una dialgebra $D$.
Questo anello ci permette, per costruzione, di descrivere rappresentazioni e
corappresentazioni di $D$ in termini di moduli sinistri e destri su $E(D)$,
e di introdurre il complesso di catene $EY_{*}(D)$ che gioca il ruolo
di intermediario fra i complessi di omologia e coomologia,
$$
HY^{*}(D,M) \cong \Hom_{E(D)}(EY_{*}(D),M) \hspace{.5cm} \mbox{e}
\hspace{.5cm} HY_{*}(D,N) \cong N \ot_{E(D)} EY_{*}(D) .
$$
Seguendo la terminologia introdotta da D.~Quillen, che in~\cite{Q} trova
l'analogo complesso per l'omologia delle algebre commutative, lo chiamamiamo
{\em complesso cotangente\/} di $D$.
Come caso particolare, per $N=k$, ritroviamo il complesso bar definito da
Loday, che presentiamo nel capitolo~\ref{tesibar}.
Mostriamo, inoltre, che questo complesso \`e aciclico sulle dialgebre munite
di una {\em bar-unit\`a\/}, la migliore nozione di unit\`a che si pu\`o dare
in una dialgebra:
un elemento che \`e unit\`a per i prodotti sinistro e destro solo dalla parte
della barra (in inglese, bar).
Il capitolo~\ref{tesips} \`e dedicato ad un studio sistematico dell'omologia
delle dialgebre bar-unitarie.
L'esistenza di una bar-unit\`a permette di definire una struttura
{\em pseudo-simpliciale\/} sul complesso di catene di una dialgebra.
I moduli pseudo-simpliciali sono una generalizzazione dei moduli simpliciali,
che indebolsce le relazioni fra gli operatori di degenerazione.
Per questo tipo di moduli si possono dimostrare importanti teoremi, come il
teorema di Eilenberg-Zilber sull'omologia del prodotto, che permettono di
definire l'{\em omologia normalizzata\/} delle dialgebre, di dimostrare
l'invarianza di Morita dell'omologia di dialgebra per le matrici, e infine
l'isomorfismo fra l'omologia di dialgebra e l'omologia di Hochschild per
un'algebra associativa unitaria $A$ ed un bimodulo unitario $M$,
$$
HY_{*}(A,M) \cong H_{*}(A,M) .
$$
Nel capitolo~\ref{tesisymm} mostriamo come il punto di vista classico,
secondo cui l'omologia ciclica delle algebre associative \`e una variazione
dell'omologia di Hochschild, pu\`o essere esteso al contesto delle dialgebre.
Il trucco, inventato da Loday~\cite{L6}, consiste nel considerare le
permutazioni come {\em alberi con livelli\/}.
La mappa naturale $S_{n} \lra Y_{n}$, che tralascia i livelli degli alberi,
definisce una trasformazione canonica sull'omologia
$$
HS_{*}(D) \lra HY_{*}(D) .
$$
Pi\`u precisamente, dimostriamo che questa trasformazione conserva la
struttura pseudo-simpliciale dei moduli di catene, e permette di estendere
all'omologia simmetrica tutti i risultati dimostrati nel capitolo~\ref{tesips}
per l'omologia di dialgebra.
Le dialgebre non unitarie, invece, devono essere trattate con tecniche pi\`u
elaborate.
Per entrambe le teorie di omologia $HY$ e $HS$, i moduli di catene sono
somme dirette di potenze tensoriali della dialgebra.
Nel capitolo~\ref{tesibico} descriviamo alcune propriet\`a combinatoriche
dell'insieme di alberi $Y_{n}$ (e degli alberi con livelli, o permutazioni,
$S_{n}$).
L'orientazione delle foglie (come $/$ o $\backslash$), permette di definire
un bicomplesso $k[Y_{p,q}]$ il cui complesso totale \`e il complesso originale
di alberi (e analogamente per le permutazioni).
Dunque, per ciascuna teoria, c'\`e una sequenza spettrale canonica che
converge all'omologia.
Nel capitolo~\ref{tesiSS} mostriamo come il bicomplesso di alberi orientati
permetta di trovare, per {\em ogni\/} dialgebra $D$ e ogni
corappresentazione $N$, una sequenza spettrale
$$
E^{2}_{p q}:= H_{p} H_{q}(CY_{*,*}(D,N)) \Lra HY_{p+q+1}(D,N)
$$
che converge all'omologia di dialgebra di $D$ (e analogamente per l'omologia
simmetrica di $D$). I moduli di catene di questi bicomplessi sono ancora
somme dirette di molti termini.
La differenza principale fra l'omologia $HY_{*}$ e la sua variazione $HS_{*}$
risiede ancora nelle propriet\`a combinatoriche degli insiemi di alberi binari.
Nel capitolo~\ref{tesiSS} usiamo la sequenza spettrale per calcolare
l'omologia di dialgebra per alcuni casi particolari di dialgebre non unitarie.
Innanzitutto, dimostriamo che l'isomorfismo fra l'omologia di dialgebra e
l'omologia di Hochschild per le algebre associative si estende alla
categoria delle algebre {\em omologicamente unitarie\/}.
Questo tipo di algebre, introdotto da M.~Wodzicki in~\cite{W} e
ampiamente studiato da J.~Cuntz e D.~Quillen, risolve il problema
dell'eccisione per l'omologia di Hochschild e ciclica.
In seguito, questa tecnica permette di dimostrare che il complesso cotangente
di una dialgebra $D$ \`e aciclico, e quindi \`e una risoluzione di
$H_{0}(EY_{*}(D))$.
Questo risultato \`e particolarmente importante poich\'e implica che
l'omologia di dialgebra ammette l'interpretazione come funtore derivato,
$$
HY_{n}(D,N) \cong Tor^{E(D)}_{n}(N,M(D)) ,
$$
dove $M(D)$ \`e una rappresentazione di $D$ che coincide con l'algebra
stessa quando $D=A$ \`e un'algebra associativa.